Panizzolo Recycling Systems e le novità di Ecomondo 2020

Panizzolo Recycling Systems e le novità di ECOMONDO 2020

Il mercato dei rottami è scosso da importanti cambiamenti, accelerati soprattutto dalla recente emergenza COVID-19. Pur continuando ad investire in nuovi cicli di riciclaggio, le aziende di trattamento rottami analizzano i costi di gestione in maniera molto più approfondita rispetto al passato. 

Ne parliamo meglio con Matteo Turatto, Sales Director in Panizzolo Recycling Systems, chiarendo in che modo ciò si colleghi sia al consolidamento delle forniture tecnologiche, sia alle novità che saranno presentate alla prossima edizione di Ecomondo 2020.

Buongiorno Matteo. Come sta cambiando il mercato dei rottami? E in che direzione si sta muovendo Panizzolo?

Rispetto a quattro o cinque anni fa il settore sta evolvendo in una direzione molto chiara: le aziende devono valorizzare al massimo i metalli se non vogliono perdere il loro vantaggio competitivo. Il mercato impone il recupero di rifiuti più complessi, che necessitano di impianti di riciclaggio sempre più performanti. Per questo motivo, nella fase di analisi, le aziende sono più sensibili verso tutti quegli aspetti qualitativi che danno un ritorno economico nel medio lungo termine. Esattamente su questo fronte Panizzolo Recycling Systems ha consolidato il proprio posizionamento di mercato, con ottima risposta sia dalla clientela italiana che estera. 

 

Tramite quali punti di forza gli impianti di riciclaggio e raffinazione Panizzolo rispondono alle necessità del settore?

Veniamo scelti perché sappiamo offrire tecnologie sempre innovative, con costi di gestione molto più bassi rispetto ad altri macchinari di riciclaggio presenti sul mercato. Oggi per le aziende diventa fondamentale conoscere i costi di esercizio che conseguiranno all’investimento: gestione del ciclo di trattamento del rottame, consumi energetici, manutenzioni e ricambi, personale impiegato e altro ancora. I bassi costi delle linee Panizzolo vanno ad avvantaggiare la produttività dell’impianto, nodo cruciale per le prospettive economiche nel medio e nel lungo termine. Oltre a ciò, i clienti apprezzano la nostra professionalità nel fornire soluzioni chiavi in mano e un’alta qualità nell’affiancamento del personale tecnico.

 

In che modo avete ottenuto tali successi?

Investendo continuamente in Ricerca e Sviluppo nella nostra sede storica, dove sono presenti solo impianti di trattamento rifiuti progettati da Panizzolo. Qui abbiamo sviluppato tecnologie flessibili di alta qualità, con brevetti molto importanti nei mulini a martelli e negli impianti di raffinazione.

Il successo delle nostre soluzioni di trattamento deriva dalla capacità di bilanciare correttamente i costi, la continua affidabilità produttiva, la flessibilità nei campi di applicazione e la valorizzazione delle frazioni in uscita.

Le soluzioni negli impianti di raffinazione sono particolarmente apprezzate per l’innovativo ciclo di trattamento, rispondendo ad una richiesta che il mercato non riusciva a soddisfare con adeguati macchinari. Ad oggi i nostri mulini a martelli raffinatori presentano tre brevetti per la valorizzazione di rame, alluminio, ottone e acciaio derivanti da scarti di lavorazioni, con possibilità di realizzare un ottimo profitto economico dal materiale in uscita.

 

Relativamente a questo percorso, quali saranno le novità che presenterete all’edizione di Ecomondo 2020?

Siamo soddisfatti dalla crescente richiesta di impianti di raffinazione e ne presenteremo gli ultimi upgrade. Inoltre verso la fine del 2019 abbiamo avviato un piano di monitoraggio di alcuni nostri mulini a martelli installati in cicli di trattamento altamente intensivi con turni lavorativi di 16 ore. In questo modo siamo stati in grado di individuare nuove soluzioni tecniche, incrementandone notevolmente la produttività e arrivando, come nel nuovo modello 2020 Mega 1500, anche a 30 ton/h. Tutto questo mantenendo lo stesso consumo energetico e la qualità degli output.

Presenteremo i nuovi mulini della serie Flex e della serie Mega, la cui innovativa concezione di macinazione permetterà alle aziende di ragionare su un delta tra spese e ricavi diverso rispetto agli standard di mercato, con una visione interessante anche su tempi e modalità di rientro dell’investimento.

Ragionate su un futuro del mercato sempre più dinamico e specializzato?

All’interno della nostra azienda abbiamo da tempo avviato questo percorso, rispondendo efficacemente ai cambiamenti di un business sempre più esigente. Rispetto alla concorrenza abbiamo scelto di specializzarci nella valorizzazione dei rottami metallici.

Il continuo impegno in merito a Ricerca e Sviluppo ci permette di vantare una solida reputazione professionale tra le aziende del settore. La nostra peculiarità di essere anticipatori delle necessità del mercato ci permette di posizionarci come leader nella produzione di questi macchinari.

Siamo molto soddisfatti dei traguardi raggiunti: il nostro principale obiettivo è la crescita del cliente e i feedback positivi confermano il nostro operato. Se i clienti traggono un reale guadagno grazie ai nostri prodotti significa che stiamo andando nella giusta direzione, per le aziende che ci hanno scelto e per quelle che verranno.


Intervista a Guilherme Pina, titolare di Ecofuturo

Intervista a Guilherme Pina, titolare di Ecofuturo

Ecofuturo è una giovane realtà industriale a conduzione famigliare. Situata a metà strada tra Lisbona e Porto negli anni ha deciso di specializzarsi nella raffinazione dei motori elettrici e piccoli rifiuti da RAEE, allo scopo di valorizzarne i singoli metalli granulati.

Il proprietario Guilherme Pina ha una chiara visione del futuro, sia in Portogallo che in tutta Europa. Allontanatosi dalla tradizionale attività di commercio, ha preferito investire in macchinari e tecnologie per massimizzare la valorizzazione economica dei rottami metallici. Recentemente abbiamo avuto il piacere di conoscere meglio lui e la sua azienda, chiarendo anche le ragioni che lo hanno portato a scegliere di lavorare con l’impianto di Raffinazione Compact Panizzolo Recycling Systems.

Buongiorno Guilherme. Ci può parlare di lei e dell’azienda? Qual’è la vostra storia?

Ecofuturo viene fondata nel 2014 a Marinha Grande, lo stesso luogo dove mio nonno ha iniziato sessant’anni fa la sua attività di raccolta e commercio di torniture metalliche e ferrose. Fu uno dei primi in questa zona e, molto probabilmente, anche in tutto il Portogallo. Siamo cresciuti insieme alle aziende del settore automobilistico, mentre la seconda generazione ha allargato il campo d’azione anche ad altri rottami medio-leggeri. 

Quando iniziai a lavorare in azienda, man mano che che approfondivo le dinamiche del mercato, mi resi conto che investire in impianti di riciclaggio offriva maggiori possibilità di crescita. La mentalità generale portoghese era – ed è ancora – fortemente legata alla vendita tale e quale, e sfortunatamente l’azienda di mio nonno non faceva eccezioni. Per questo motivo ho deciso di cambiare percorso e fondare Ecofuturo assieme ai miei genitori e ai miei fratelli. 

Fin da subito ci siamo saputi distinguere per una mentalità industriale, prendendo come punto di riferimento le aziende europee più avanzate. Il percorso è ancora lungo, ma abbiamo già ottenuto riscontri positivi e puntiamo ad essere riconosciuti per la qualità dei metalli granulati che otteniamo in output. Ad oggi il 60% dei nostri output vengono venduti in Portogallo, sia ad aziende specializzate sia direttamente in fonderia.

 

Perché questo cambio di direzione rispetto all’azienda del nonno?

Perché nel puro commercio non c’è più né profitto né futuro, soprattutto da quando nel 2015 la “Chinese National Sword” ha bloccato le esportazioni dei rifiuti in Cina. In questi anni il mercato portoghese e spagnolo offre buoni margini di manovra per investire in impianti di riciclaggio e tuttavia le aziende specializzate si possono contare sulle dita di una mano.

Molti esportatori insistono nel cercare nuovi punti di sbocco ma il futuro dei rottami è qui, nel nostro Paese, dove possiamo re-introdurre la materia prima nel ciclo produttivo. Il problema principale, come già detto, sta nella mentalità generale. Poco servono gli investimenti monetari se poi non c’è un proprietario con una chiara visione e un team di collaboratori competenti.

Ecofuturo vuole essere una moderna azienda che guarda al futuro, investendo oggi in tecnologie innovative per il riciclaggio e il recupero delle materie prime seconde.

Ci siamo fatti da soli la nostra esperienza e cerchiamo costantemente di ampliare la nostra rete commerciale, arrivando ad acquistare il rottame fino a Madrid.

In che modo avete avviato e poi sviluppato il ciclo di trattamento aziendale?

Fondando Ecofuturo potevo contare sulla passione per il settore tramandata da mio nonno ma l’esperienza concreta me la sono costruita lavorando direttamente con il materiale, i macchinari e informandomi con altre aziende di riciclaggio. Per il primo periodo ci siamo focalizzato nel riciclaggio dei cavi elettrici e piccoli RAEE per poi ampliarci, dal 2018, anche al trattamento dei motori elettrici. Abbiamo provato, con pessimi risultati, a lavorare con impianti di trattamento cinesi: la qualità dei metalli non era all’altezza delle nostre aspettative, la produttività molto bassa mentre le rotture erano sempre più frequenti. In quegli anni stavamo ampliando la nostra presenza nel mercato nazionale e spagnolo e dunque volevamo investire in un impianto più performante e professionale.

 

Come mai avete scelto di affidarvi a Panizzolo Recycling Systems?

L’esperienza diretta mi ha fatto capire che l’investimento migliore era nella completa valorizzazione del granulato di rame da motori elettrici e piccoli RAEE. Ho analizzato attentamente quello che offriva il mercato europeo, trovando le aziende italiane molto preparate in questo campo. La scelta è infine ricaduta sull’impianto di raffinazione di Panizzolo Recycling Systems, in quanto mi è sembrato fin da subito il più adatto per raggiungere i nostri obiettivi produttivi e qualitativi.

Visitando Panizzolo ho apprezzato particolarmente la trasparenza, l’onestà e l’esperienza di Mauro Panizzolo e dei suoi collaboratori. L’azienda sta crescendo grazie alla propria esperienza diretta nella macinazione dei rottami, imparando ogni giorno dai propri processi di macinazione e sviluppando i cicli di trattamento e raffinazione nel loro impianto vicino a Padova. Mi immedesimo molto in Mauro Panizzolo e trovo che abbia una marcia in più rispetto a chi, senza alcuna esperienza, ha l’unico obiettivo di venderti solo il suo prodotto. 

Abbiamo scelto l’impianto Panizzolo Recycling Systems anche per la modularità degli elementi e per la semplicità di manutenzione. Nel primo caso ciò permetterà di poter installare velocemente eventuali upgrade, seconda delle nostre necessità produttive, mentre nel secondo caso possiamo facilmente mantenere costantemente alta la qualità di lavorazione.

 

Comparandolo al precedente, quali benefici avete ottenuti con l’impianto di raffinazione Panizzolo?

Prima di Panizzolo il nostro ciclo di raffinazione si basava su un impianto cinese che mi causava importanti limitazioni e problematiche. Per esempio il pre-macinato da motori elettrici doveva essere lavorato più e più volte, scartando molti metalli prima di arrivare all’output finale. Il rapporto produttivo tra pre-macinazione e raffinazione era molto basso, circa 200-300 kg/ora, con lunghi periodi di stoccaggio del materiale sia in entrata che in uscita; senza contare eventuali ritardi dovuti al blocco della turbina. Nell’input è comunemente presenta una percentuale di acciaio, alluminio e ferro che incrementava l’usura anomala delle lame, causandone anche la rottura.

Oggi l’impianto di Raffinazione Compact mi permette di evitare questi problemi. Il mulino a martelli raffinatore non teme i metalli più gravosi, in un unico passaggio recupero e massimizzo la qualità dei metalli, risparmio tempo, fatica e operatori coinvolti.

Attualmente stiamo ancora portando l’impianto a regime produttivo, ma abbiamo già superato le aspettative e siamo sicuri di arrivare a quasi 1 ton/ora di materiale lavorato. Ovviamente il tutto dipenderà dal tipo di materiale che decideremo di lavorare. L’impianto di Raffinazione Compact ci permetterà di ampliare ulteriormente il range di rifiuti trattati, raffinando anche tutte quelle tipologie di fluff che trovano difficile collocazione sia in Portogallo che in Spagna. 

Ancora oggi stiamo costruendo la nostra esperienza con ciclo di trattamento, sapendo che Panizzolo fornisce un servizio professionale di consulenza da remoto. Allo stesso tempo spingo i miei collaboratori a costruirsi una propria esperienza, elemento che ci distinguerà nel mercato nazionale.

 

Quale sarà il futuro delle aziende di rottami in Portogallo? E quali sono i suoi prossimi obiettivi aziendali? 

Nel prossimo futuro mi aspetto di vedere un mercato sempre più orientato verso il trattamento dei rifiuti, con la graduale scomparsa dei commercianti focalizzati solo all’esportazione. La sopravvivenza delle aziende portoghesi nei prossimi anni dipenderà dalla loro abilità nell’avviare un percorso di professionalizzazione sia dal punto di vista organizzativo che produttivo. Il mercato nazionale ed europeo vuole sempre maggiore strutturazione, organizzazione e moderni cicli di trattamento dei rifiuti per la reintroduzione della materia prima secondaria.

Al momento in Portogallo ci sono ragionevoli opportunità di investimento e sono convinto che Ecofuturo stia perseguendo la migliore strada possibile, grazie anche all’alta qualità produttiva dell’Impianto di Raffinazione Compact fornito da Panizzolo Recycling Systems. Nei prossimi anni il mio obiettivo sarà quello di ampliare e consolidare la nostra presenza nel mercato Portoghese e Spagnolo e, una volta portato a regime l’impianto, non escludo la possibilità di investire ulteriormente in un mulino a martelli Panizzolo per migliorare e implementare il ciclo di pre-macinazione dei rottami che acquisto.


Intervista a Luca Pallotti, amministratore e responsabile commerciale di Ferrotrade

Intervista a Luca Pallotti, amministratore e responsabile commerciale di Ferrotrade

Situata a Genova con ben tre sedi, Ferrotrade interviene attivamente in tutta la Liguria e in parte del Nord Italia sia nella raccolta che nel trattamento dei rifiuti metallici, conferendo una materia prima seconda di alta qualità in fonderie e acciaierie italiane.

Affidabilità, serietà ed investimento tecnologico sono elementi distintivi di questa azienda a conduzione famigliare. Scopriamo meglio le sue peculiarità assieme a Luca Pallotti che, presso la nuova sede, ha installato l’impianto di trattamento Panizzolo Recycling Systems con mulino a martelli Flex 800 stazionario.

Buongiorno Luca. Quale è la storia di Ferrotrade e quale ruolo svolge nel mercato nazionale?

Siamo un’azienda relativamente giovane ma con una lunga tradizione nel settore del commercio dei rottami. Assieme a mio padre Salvatore e mia sorella Patrizia, abbiamo fondato Ferrotrade nel 1998 iniziando con circa 4-5 persone e trattando principalmente rottami ferrosi e da demolizione. Negli anni abbiamo man mano allargato la rete commerciale e ampliato la gamma di rifiuti, potendo ad oggi contare su tre sedi produttive nell’area di Genova e un organico più che raddoppiato.

Svolgendo il ruolo di responsabile commerciale ho solidi contatti con molte aziende liguri, lombarde, del basso Piemonte e del Nord Italia. Ritiriamo i rottami da piccoli artigiani, da officine meccaniche, carrozzerie, auto demolitori, Ecocentri e da grandi aziende come Ferrovie dello Stato, Autostrade per l’Italia e Ansaldo Spa.
Oltre al trattamento del rottame ferroso, grazie al mulino Flex 500 Mobile dal 2012 ci siamo espansi anche alla valorizzazione dell’alluminio misto. Un ramo aziendale in costante espansione e che oggi vede in azione un nuovo mulino e molti nuovi rottami.

 

Come mai avete scelto di lavorare con i macchinari Panizzolo?

Conosciamo Mauro Panizzolo fin da quando trattava i motori auto nel suo impianto di riciclaggio vicino a Padova. Quando siamo scesi sul mercato alla ricerca di un nuovo impianto di trattamento abbiamo visitato la loro sede, dove siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalla qualità dei mulini a martelli.

L’esperienza diretta di Mauro per noi è stata una garanzia di qualità e innovazione tecnologica, confermata sia nei test che poi nell’utilizzo quotidiano.

Come mai nel 2012 avete scelto il Flex 500 Mobile e qual’è stata la vostra esperienza?

All’epoca abbiamo scelto questo modello perché era il più versatile e compatto, con una discreta motorizzazione e produttività oraria. Possedeva una progettazione originale, una carpenteria robusta, strutturato per un semplice trasporto e completo di insonorizzazione. Nella città di Genova lo spazio per noi aziende è tutt’ora molto esiguo, costringendoci ad ottimizzare tutte le zone produttive e di stoccaggio. Il mulino a martelli Panizzolo è stata una scelta che ha soddisfatto le nostre aspettative anche da questo punto di vista. Altro plus che abbiamo riscontrato è la culla intercambiabile, permettendoci in quegli anni di fare molte esperienze di riciclaggio metalli misti, trattamento RAEE, raccolta da RSU e altro ancora.

 

Dunque avete trovato molto utile la culla intercambiabile brevettata?

La culla intercambiabile conferisce ai macchinari Panizzolo Recycling Systems una marcia in più rispetto ad altri modello sul mercato. La culla evita perdite di tempo, velocizza il cambio di produzione e rende il mulino a martelli un macchinario versatile ad una vasta gamma di cicli di lavorazione.

I miei operatori tutt’ora la utilizzano molto anche nel nuovo Flex 800 Stazionario, programmando per tempo certi tipi di macinazioni o raffinazioni. In poco meno di un’ora possiamo passare, per esempio, dalla macinazione dell’alluminio al trattamento dei RAEE.

La culla intercambiabile ci ha permesso, specialmente in questo inaspettato periodo di crisi sanitaria, di passare velocemente al trattamento di altri materiali più redditizi e producendo sempre un output di alta qualità da poter consegnare in fonderia o acciaieria.

Come mai avete deciso di passare al mulino a martelli Flex 800?

Specializzandoci nel trattamento dei rifiuti, anno dopo anno abbiamo incrementato il nostro bacino di acquisto. Prevalentemente ritiriamo rottame di tipo ferroso, ma avanziamo bene anche sul fronte dell’alluminio, l’elettronica da RAEE, i metalli misti e la raccolta differenziata proveniente da Ecocentri della provincia. 

Nel 2019 abbiamo avuto la possibilità di ampliarci in una terza sede, attivando una nuova autorizzazione allo stoccaggio e al trattamento per una quantità di circa 50 ton di rifiuto al giorno. Confrontandoci con Mauro Panizzolo abbiamo deciso che il mulino più adatto alle nostre nuove esigenze produttive era il Flex 800 stazionario, con cui attualmente trattiamo 5 ton/ora di alluminio misto e il cui output viene successivamente valorizzato con un tamburo magnetico, un separatore ad aria e un eddy current.

 

Certi produttori affermano che macinare l’alluminio con mulini a martelli è controproducente per via delle perdite in polveri. Vista la sua lunga esperienza quale è il suo parere?

Tutto dipende dalla conoscenza del corretto ciclo di trattamento. In questo periodo di crisi, dove molti settori strategici hanno ridotto l’acquisto di materia prima, la penetrazione nel mercato è fortemente legata alla purezza del metallo che un’azienda riesce ad ottenere.

Il mulino a martelli Panizzolo Recycling Systems ci permette di ottenere un importante salto qualitativo dell’alluminio, con un valore economico di vendita che difficilmente si potrebbe ottenere con altri macchinari. Per evitare inutili perdite noi di Ferrotrade settiamo le griglie in maniera tale che il materiale venga macinato solo lo stretto indispensabile, tanto che attualmente riscontriamo esigue quantità di polveri di alluminio. Inoltre, se proprio vogliamo essere sinceri, con i giusti agganci commerciali anche quest’ultime hanno il loro adeguato canale di vendita.

 

Perché la migliore direzione è quella di produrre materia prima seconda?

Chiunque nel nostro settore ha potuto vedere i repentini cambiamenti degli ultimi anni. Le fonderie e le acciaierie esigono ogni giorno maggiore qualità e il mercato reagisce di conseguenza, diventato sempre più difficile commercializzare un rottame che non rispetti tali richieste.

L’unica soluzione è investire in nuove tecnologie di trattamento, come abbiamo fatto noi di Ferrotrade, altrimenti si rischia di perdere il vantaggio competitivo sia nell’acquisto che nella vendita. Allo stesso tempo è necessario che tali tecnologie siano flessibili nel trattamento, permettendo di eseguire rapidi cambi produttivi a seconda dei trend di mercato.

Un po’ come abbiamo fatto noi con il mulino a martelli Panizzolo Recycling Systems: oggi lavoriamo l’alluminio misto, ma in brevissimo tempo possiamo passare ad altri rottami metallici.

 

Valuti che il futuro del settore andrà in questa direzione?

Assolutamente, noi già da molti anni stiamo investendo in questa direzione. Ad attestare il nostro percorso di crescita possiamo vantare i certificati ISO 9001 e ISO 14001 per l’alta qualità del nostro processo produttivo, nonché le certificazioni 333 e 715 per la produzione di materia prima seconda. Ovviamente tali attestati si ottengono solo dopo non indifferenti investimenti personali ed economici, tuttavia oggi sono indispensabili quando ti relazioni con moltissime aziende di medie-grandi dimensioni, sia nell’acquisto che nella vendita del materiale.

Grazie all’impianto Panizzolo Recycling Systems forniamo alle fonderie e alle acciaierie italiane un prodotto che non dico sia uguale al lingotto o alla billetta, ma è comunque un materiale di alta qualità pronto per essere sciolto nei loro forni. Garantire un output di costante qualità non è affatto semplice, tuttavia la combinazione tra la nostra esperienza e quella del service Panizzolo ci permette di massimizzare la produttività dell’impianto e la qualità degli output.


Appuntamenti fieristici 2020

Appuntamenti fieristici 2020

Dal 17 Agosto siamo tornati operativi

Non perdetevi i nostri prossimi APPUNTAMENTI FIERISTICI 2020:

 

ECOMONDO
STAND 47 - HALL A3
dal 3 al 6 novembre
Rimini (Italia)

 

RECYCLING
Stand H127
da 17 al 19 novembre
Gorinchem, (Paesi Bassi)

 

POLLUTEC
-in attesa di assegnazione-
dal 1 al 4 dicembre
Lione (Francia)


Happy Holiday

Happy Holiday

Siamo chiusi per ferie
dal 8 al 16 agosto


Software Panizzolo Recycling Systems: in che modo contribuisce alla redditività nel trattamento dei rottami?

Software Panizzolo Recycling Systems: in che modo contribuisce alla redditività nel trattamento
dei rottami?

Panizzolo Recycling Systems integra, parallelamente alla progettazione meccanica, lo sviluppo interno di uno specifico software per il controllo e la gestione delle sue soluzioni di riciclaggio. Per quale motivo l’azienda ha strutturato negli anni un’attività tanto specializzata? In occasione del recente avviamento dell’Impianto di Raffinazione Compact, abbiamo rivolto questa domanda direttamente ad Andrea Simoni che, affiancando il responsabile Denis Zanin, ha programmato l’interfaccia operatore dell’impianto di riciclaggio.

Ciao Andrea. In cosa consiste il software Panizzolo e perché viene sviluppato internamente?

Lo sviluppo del software si è basato sulla nostra diretta esperienza nel trattamento dei rottami metallici. L’interfaccia operatore avviene tramite touchscreen e dunque abbiamo progettato semplici videate di tutto il ciclo di trattamento, con un’immediata comprensione di monitoraggi e regolazioni anche in tempo reale.

Essere proprietari del software e, parallelamente, anche dello schema elettrico per noi è indispensabile. La tecnologia è sempre in costante aggiornamento e consulenti esterni avrebbero potuto rallentare l’attività di Ricerca e Sviluppo aziendale. Diversamente possiamo rapidamente installare upgrade e tecnologie di ultima generazione a beneficio di produttività, sicurezza e gestione logica. Ci distingue inoltre la nostra attenzione nella traduzione di tutta l’interfaccia operatore, un elemento necessario per semplificarne ulteriormente l’utilizzo.

 

Nella strutturazione del software generalmente come procedi?

Di base il software presenta una logica comune a tutti i macchinari di riciclaggio Panizzolo mentre, per gli impianti di trattamento rifiuti più complessi, comprende sezioni aggiuntive più specifiche. Scendendo nel dettaglio troviamo due livelli di parametri. Da una parte abbiamo le regolazioni per sicurezze e logiche essenziali di funzionamento. Ne fanno parte per esempio le fasi di avviamento e spegnimento dove, specialmente nell’impianto di raffinazione, l’energia elettrica deve essere ottimizzata e il flusso di materiale deve essere sempre costante.

A differenza il secondo livello comprende parametri liberamente impostabili, sia durante la fase di collaudo sia in un secondo momento dal cliente. I più importanti sicuramente riguardano il mulino a martelli ma permettiamo anche di interagire con altri componenti. Specifici sensori registrano l’andamento in tempo reale, permettendo al software di capire se il mulino lavora correttamente o se deve intervenire per riportare equilibrio produttivo. I parametri sono sempre modificabili, anche in tempo reale, e si trovano in un’apposita sezione definita “Ricette”.

 

Quale è la logica di funzionamento di questa sezione?

In poche parole confermiamo ciò che maggiormente distingue i macchinari di riciclaggio Panizzolo: qualità degli output e flessibilità di trattamento. Per nostra esperienza sappiamo che il rottame, oltre a diversificarsi in categorie, non è mai omogeneo nella composizione. Un concetto tanto semplice quanto fondamentale. Per questo motivo abbiamo sviluppato la sezione “Ricette”.

Il cliente in maniera chiara ed intuitiva visualizza i parametri fondamentali, personalizza le tipologie di trattamento e può eseguire modifiche anche durante la lavorazione.

Cerco di spiegarmi meglio. Capita che in un’azienda emerga la necessità di lavorare o testare altre tipologie di materiale. Invece di modificare i parametri utilizzati per la lavorazione quotidiana, è possibile selezionare una nuova ricetta e impostare dati completamente nuovi. Una volta confermati, tali parametri potranno essere resti univoci con nomi personalizzati.

Come già detto il rifiuto in ingresso non è mai completamente omogeneo. Tramite le ricette permettiamo di regolare caricamenti e flussi, così che mulino e sistemi di separazione possano ottimizzare tutti i passaggi di trattamento. Su questo argomento, durante il training del Compact Refine Plant, abbiamo fatto chiarezza sul significato di “ottimizzazione della lavorazione” per Panizzolo.

Con il nostro software non vogliamo solo evitare il sovraccarico dei macchinari ma vogliamo permettere una lavorazione continua ed equilibrata, che sia in grado di portare beneficio a qualità finale, produttività oraria e integrità dei componenti.

 

L’attività di training svolge dunque un ruolo fondamentale?

Assolutamente. In fase di collaudo ottimizziamo la prima ricetta insieme al cliente e ai suoi operatori. Siamo già in grado di caricare i nostri parametri predefiniti di trattamento, tuttavia una volta sul campo e con l’effettivo rottame procediamo a confermare tali tarature. Seguiamo un preciso iter, portando in sicurezza la produzione a regime e spiegando ogni singolo step agli operatori: quali parametri toccare e come influiscono, cosa consigliamo di tenere d’occhio, come intervenire a seconda delle situazioni e molto altro ancora. Il nostro obiettivo è fornire una solida base di partenza e permettere ai clienti di costruirsi una propria esperienza. Con il collaudo del Compact Refine Plant prestiamo maggiore attenzione a queste fasi, in quanto ogni componente è progettato per apportare un determinato beneficio produttivo.

 

Oltre alla vostra esperienza, come vi aiuta il software nel training?

I grafici di monitoraggio permettono di chiarire maggiormente la macinazione del mulino a martelli. Se il ciclo di trattamento è un continuo start e stop, a fine giornata o a fine mese il software evidenzierà l’accumulo dei vuoti lavorativi, confermando il gap tra ore di lavoro e produzione effettiva.

Sempre i grafici permettono di massimizzare la produttività e allo stesso tempo evitare il sovraccarico o il blocco del mulino. Con il training cerchiamo di passare quante più informazioni possibili agli operatori. Tuttavia qualora il cliente abbia necessità specifiche siamo sempre presenti con consulenze ed assistenze nel post vendita.

Quali benefici porta il software Panizzolo alla manutenzione?

Nel caso di malfunzionamenti il software indica la zona da controllare, allegando una spiegazione della problematica ed evitando di far perdere tempo all’operatore con allarmi generici. Periodicamente compaiono avvisi specifici per la manutenzione ordinaria, la cui esecuzione deve essere confermata manualmente, per poi rimanere archiviata nella memoria interna. Essendo proprietari sia del software che dello schema elettrico siamo doppiamente efficienti dal lato assistenziale. Abbiamo piena competenza di tutta l’elettronica installata, anche solo banalmente per una questione di ricambistica, mentre il pannello di controllo viene fornito già predisposto al collegamento internet per l’assistenza da remoto.

 

Quali miglioramenti avete in programma per il prossimo futuro?

In Panizzolo Recycling Systems teniamo molto al costante aggiornamento elettrico, elettronico e software e dunque per questo motivo abbiamo molto progetti in cantiere. Senza entrare troppo nel dettaglio, ci stiamo focalizzando molto sull’assistenza da remoto, molto apprezzata dai nostri clienti. Abbiamo da poco introdotto un touchscreen di nuova generazione, programmando una serie in aggiornamenti e implementando nuovi parametri.

Insieme al responsabile Denis Zanin, programmiamo le implementazioni restando ancorati ad una logica di semplicità e di immediata comprensione. Deve essere sempre il software ad adattarsi al ciclo produttivo, il cui scopo è ottimizzare e massimizzare sia le potenzialità produttive dei macchinari sia la qualità dei metalli in uscita.


Certificazione ambientale: un vantaggio competitivo per le aziende di recupero e trattamento rifiuti‎?

Certificazione ambientale: un vantaggio competitivo per le aziende di recupero e trattamento rifiuti‎?

Da luglio 2015 il passaggio dell’impianto di trattamento rifiuti Panizzolo all’Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.) ha aggiunto un importante tassello al piano di sviluppo aziendale. Con l’ampliamento dei rifiuti trattati e l’investimento in nuove progettazioni l’azienda ad oggi può vantare un ciclo di trattamento End-of-Waste con propri mulini a martelli brevettati.

Oltre a valorizzare i metalli da rottami metallici altamente gravosi l’impianto di raffinazione Panizzolo certifica una politica di gestione ambientale altamente qualificata, recentemente confermata dalla visita di mantenimento per la certificazione ISO 14001:2015. La responsabile Beatrice Furian, impegnata a concretizzare tale direzione aziendale, negli anni ha potuto accertarne i benefici sia dal lato organizzativo che produttivo.

Buongiorno Beatrice. Puoi spiegarci il tuo ruolo e come operi in relazione all’Autorizzazione Integrata Ambientale?

Ricoprendo il ruolo di Responsabile della sicurezza e delle certificazioni aziendali, sono subentrata a Piove di Sacco in concomitanza alla procedura di richiesta per l’autorizzazione AIA. Non è immediato capire come funziona il meccanismo di un’autorizzazione e, di conseguenza, gestire tutto l’iter di certificazione. Ogni azienda è diversa ma è stata un’esperienza davvero molto stimolante e densa di sfide.

Assieme al consulente abbiamo studiato l’attività su più fronti, sia dal punto di vista ambientale che produttivo, conformando quindi molte macro aree rispetto alle direttive. In particolar modo abbiamo maggiormente definito il ruolo del personale, sia che operi in ufficio che in cantiere. In quest’ottica abbiamo tutti partecipato a molte giornate di formazione, un’attività che tutt’ora portiamo avanti sia per creare consapevolezza sia per confermare la nostra preparazione. Nello svolgere il mio lavoro la cosa più importante è coinvolgere tutti gli operatori interessati con adeguata formazione, informazione ed indicando una direzione operativa.

 

Quali plus ci permette di ottenere la l’ISO 14001?

La procedura di certificazione ISO 14001 è corsa parallelamente all’A.I.A., effettivamente entrata in vigore nel 2016. Abbiamo intrapreso questa strada perché ci forniva molti benefici e una metodologia di lavoro professionale per il raggiungimento degli obiettivi dell’A.I.A. Accanto ai controlli più tradizionali sono stati aggiunti nuovi registri per il monitoraggio del consumo di materie prime come olio, gasolio, elettricità e altro. Così facendo abbiamo ottenuto maggiore consapevolezza su come i costi ecologici ed economici impattano verso ogni rifiuto trattato.

Dal fronte opposto i nostri clienti hanno la certezza di acquistare un metallo trattato con determinati standard qualitativi.

Sempre più spesso fornitori e clienti, soprattutto esteri, preferiscono relazionarsi con aziende in possesso di queste certificazioni. Un numero che sicuramente sarà destinato ad aumentare nei prossimi anni, dato che le aziende ottengono anche maggiore autorevolezza davanti agli organi di controllo statali.

Le certificazioni sono normate, dunque devono essere annualmente confermate e sono soggette ad aggiornamenti. Infatti con la visita di mantenimento ad aprile 2020 siamo passati alla certificazione ISO 14001:2015. Quest’anno con l’emergenza COVID-19 è stato doppiamente impegnativo, dovendo eseguire tutto da remoto.

 

Ci puoi spiegare meglio la politica ambientale aziendale?

Insieme alla certificazione ISO 14001 l’azienda ha formalizzato questo documento interno, dove prendiamo coscienza che la nostra attività ha un impatto sul territorio e, di conseguenza, ufficializziamo una serie di programmi futuri per il miglioramento lavorativo. Anche per questo motivo Panizzolo ha investito nell’impianto di raffinazione per rifiuti metallici.

A differenza delle turbine a lame o delle turbine a celle sul mercato, i nostri mulini raffinatori brevettati conseguono un output con un grado di purezza difficilmente paragonabile nel settore. Un plus che ha permesso di integrare le certificazioni europee 333-2011 e 715-2013, attestanti la produzione di materia prima secondaria.

Ma concretamente cosa comporta essere certificati produttori di Materia Prima Seconda?

Praticamente la certificazione funziona in questo modo. Durante il ciclo di trattamento il materiale deve essere controllato per rispettare determinati standard, tra cui una percentuale di purezza definita dalle linee guida europee. Periodicamente vengono compilati appositi report interni ed eseguite minuziose verifiche sul granulo di materia prima secondaria ottenuta. Quando la materia prima viene ceduta al cliente è sempre accompagnata da una nostra dichiarazione di conformità, indicando il rispettivo codice europeo.

Nel momento in cui l’azienda produce materia prima seconda incrementa il valore economico dei metalli e così facendo, ottiene anche maggiore semplicità amministrativa. L’output non viene più gestito come rifiuto, dunque si sostituiscono le complicate procedure del formulario di scarico con un semplice DDT. Ovviamente tutto questo non si potrebbe fare se a monte non ci fosse una certificazione ISO che attesta la qualità di trattamento del rifiuto metallico.

Molti clienti visitano l’impianto di trattamento quando devono valutare l’acquisto dei prodotti Panizzolo Recycling Systems?

Sì capita molte volte. Oltre ad essere importante il fatto di vedere la nostra linea produttiva in funzione, ho visto spesso molto interesse per la qualità degli output. Capita spesso che mi domandino di vedere il certificato di materia prima seconda. Sinceramente è molto divertente vedere il loro stupore nel confrontare il rame granulato rispetto al rifiuto in ingresso. Comunque in linea generale le aziende vogliono visitarci per confermare la nostra professionalità, sapendo che siamo una delle pochissime aziende che è sia costruttore che utilizzatore.

 

Come vedi il futuro delle certificazioni? E quali saranno i prossimi step di Panizzolo Recycling Systems? 

Penso che nei prossimi anni vedremo incrementare il numero di aziende certificate. Tutti i nostri clienti e fornitori lo sono, anche le realtà più piccole. Fattore aggiuntivo è anche l’Unione Europea che spinge maggiormente verso cicli di trattamento End-of-Waste e nella reintroduzione nel ciclo economico della materia prima seconda. In Panizzolo Recycling Systems per il prossimo futuro stiamo considerando di implementare le certificazioni della sede di Arzergrande. Attualmente siamo in fase di analisi, ma presto individueremo la tipologia maggiormente pertinente.


Intervista a Federica Foterni, titolare di West Recycling

Intervista a Federica Foterni, titolare di West Recycling

West Recycling rappresenta una delle maggiori realtà storiche in Sardegna per il riciclaggio dei rottami metallici, con uno speciale focus nel recupero rifiuti elettronici RAEE. L’azienda è situata vicino a Cagliari e riceve sia rifiuti da centri urbani che rifiuti da industrie.

In un settore dove la maggior parte degli imprenditori sono di sesso maschile oggi avremmo il piacere di intervistare Federica Foterni, titolare di West Recycling. Con un invidiabile carisma imprenditoriale e costantemente aggiornata sulle ultime novità sul mondo del riciclo, Federica Foterni ci spiegherà come l’azienda si è distinta negli anni e quali saranno i suoi obiettivi futuri.

Buongiorno Federica. Può parlarci di lei e dell’azienda? Quale è la vostra storia?

Premetto che la mia famiglia opera nel settore del recupero metalli e rifiuti da oltre 40 anni: mio padre, che purtroppo è mancato 10 anni fa, si è occupato per anni del recupero dei metalli ferrosi e non ferrosi e alla fine degli anni ’80 è stato tra i primissimi italiani a riciclare la plastica eterogenea ed omogenea. Diciamo quindi che, in un certo senso, lavorare nel settore del riciclo dei rifiuti è stato quasi naturale.

L’esperienza o forse, direi, la scommessa di West Recycling nel mercato del recupero dei beni durevoli (meglio conosciuti dal 2005 con l’acronimo R.A.E.E) nasce alla fine del 2001 e si amplia nel 2008 con l’introduzione delle linee per il trattamento dei frigoriferi e delle altre apparecchiature elettroniche fuori uso. La mia azienda può dunque vantarsi di essere stato il primo impianto di riciclaggio per il trattamento dei RAEE in Sardegna.

 

Quali sono le peculiarità che vi distinguono nel mercato?

Il mondo dei rifiuti elettrici ed elettronici RAEE è particolarmente eterogeneo. Potenzialmente ogni azienda autorizzata che abbia i CER corrispondenti può eseguirne il trattamento dei rifiuti RAEE applicando solo le regole “minime”. West Recycling ha voluto fare uno step in più. Fin dal 2008 abbiamo aderito a varie tipologie di regolamenti. Seguiamo quanto dettato dagli Accordi di Programma RAEE, gli standard europei WEELABEX e i protocolli di Accreditamento dettati dal Centro di Coordinamento dei RAEE. Fin dal primo momento per noi è stato motivo di orgoglio e soddisfazione aver accettato tutte queste sfide e, grazie all’impegno di tutte le componenti lavorative e amministrative, aver pienamente raggiunto tutti gli obiettivi dettati dai regolamenti.

 

Con che tipo di impianti di riciclaggio lavorate?

Negli anni abbiamo sviluppato diverse linee di trattamento RAEE. Nella linea di trattamento frigoriferi e trattamento grandi bianchi utilizziamo l’Apritore Panizzolo OPH, in modo da eseguire efficienti triturazioni del rottame come lavatrici, lavastoviglie, forni, cucine e molto altro. Inoltre abbiamo anche un impianto di trattamento dei rifiuti elettrici ed elettronici più piccoli sia industriali che casalinghi, facenti parte della categoria degli R4. Il ciclo di trattamento Panizzolo ci permette di valorizzare il contenuto metallico tramite il mulino mobile Flex 500 in combinazione a vari sistemi di separazione.

 

Verso quali aziende vi relazionate per l’acquisto dei rifiuti e la vendita degli output?

Il nostro mercato di approvvigionamento è costituito principalmente dai comuni e dai consorzi RAEE nonché, avendo un’ulteriore linea dedicata al trattamento dei rottami ferrosi e degli autoveicoli, dai produttori di tali rifiuti quali industrie, commercianti di rottami e concessionarie auto.

Considerando che il nostro scopo nel mercato dei rottami è quello di concludere il ciclo di riciclaggio dei rifiuti, la grande maggioranza dei nostri output vengono venduti come materie prime seconde direttamente in acciaieria e fonderia. La restante parte, composta da una miscele di metalli e inerti, viene inviata ad altre aziende nazionali per completarne il trattamento. Tuttavia ho in programma di completare questi cicli di trattamento inerti all’interno di West Recycling.

 

Ci può parlare dell’associazione ASSORAEE a cui siete iscritti?

ASSORAEE raggruppa le più importanti aziende italiane di recupero e trattamento RAEE. In questi anni l’Associazione si è impegnata soprattutto alla creazione di strumenti quali gli Accordi di Programma tra gli impianti RAEE come il nostro e i Consorzi che raccolgono questi rifiuti. Inoltre le aziende che ne fanno parte sono assistite nell’implementazione dei loro processi produttivi agli standard prescritti dall’Unione Europea con l’obiettivo di ridurre gli impatti ambientali ed elevare la qualità nella gestione dei RAEE.

 

Quali benefici avete ottenuto con i macchinari Panizzolo?

Da molti anni utilizziamo l’Apritore OPH, il mulino mobile Flex 500 e tutti gli accessori di separazione, per eseguire performanti macinazioni e raffinazioni dei rifiuti RAEE e ottenere un output che ci contraddistingue nel mercato per l’alta qualità. Una delle caratteristiche che fin da subito ho apprezzato è stata l’accuratezza della progettazione. All’epoca ho eseguito un’analisi approfondita anche dal punto di vista di chi ci avrebbe lavorato a contatto con il macchinario di riciclaggio ogni giorno. Secondo me la qualità di un macchinario deve essere anche estesa alla semplicità di utilizzo e alla riduzione dei tempi di fermo macchina per cambio di martelli, parti soggette ad usura, manutenzione ordinaria e straordinaria.

Sotto questi punti di vista ho trovato in Panizzolo Recycling Systems un valido fornitore tecnologico. I macchinari, l’impianto di riciclaggio e la logica di flusso sono stati progettati per essere funzionali a chi dovrà direttamente lavorarci e non da chi lo debba semplicemente vedere a terzi. Benefici che tutt’ora sto riscontrando e  che mi permettono di riconfermare Panizzolo anche per progetti futuri.

Cosa ne pensa della progettazione dei mulini a martelli Panizzolo e della culla intercambiabile brevettata?

Come dicevo poc’anzi apprezzo particolarmente la progettazione dei vostri mulini a martelli e credo che la culla intercambiabile sia una soluzione eccezionale. I tempi di sostituzione delle griglie e dei martelli sono veramente ridottissimi, permettendoci di avere un impianto particolarmente efficiente sia da un punto di vista produttivo che da un punto di vista dei costi.

 

In questi ultimi mesi ci sono stati importanti cambiamenti dovuti al COVID-19.  Che futuro si prospetta per il settore?

Il settore dei rottami metallici, compresi i rifiuti RAEE che non fanno eccezione, sono la cartina di tornasole della prosperità economica di un Paese. Molto dunque dipenderà dalle misure messe in campo da Governo e Regioni per avviare nuovamente i settori produttivi italiani. Ovviamente in un moderno contesto globalizzato tutto dipenderà anche dai provvedimenti dell’Unione Europea e, più in generale, dalle decisioni di Stati Uniti e del mercato asiatico.

 

Quali sono i vostri progetti per il prossimo futuro?

All’inizio di quest’anno, prima del lockdown, abbiamo avviato uno studio di fattibilità per implementare una nuova linea produttiva in West Recycling. In questo modo voglio valorizzare i residui dai miei impianti RAEE e di trattamento rottami, completando il ciclo di valorizzazione e ottenendo materia prima secondaria.

Visto l’ottimo rapporto con i macchinari di Panizzolo Recycling Systems, ho eseguito un test con il vostro impianto di raffinazione e ottenuto ottimi risultati in termini di purezza degli output e semplicità di utilizzo. Il futuro sarà sempre di più nel trattamento End-of-Waste ed è nostra intenzione intraprendere questa strada prima possibile e utilizzando la soluzione di raffinazione Panizzolo.


Massimizzare l’investimento con il Service Panizzolo

Massimizzare l’investimento con il Service Panizzolo

Le soluzioni di riciclaggio Panizzolo offrono un’ampia gamma di trattamenti rifiuti industriali con la massima flessibilità di utilizzo. Tuttavia la composizione dei rifiuti metallici può causare ai nostri clienti difficoltà nella regolazione del trattamento stesso.

Per l’azienda diventa quindi fondamentale utilizzare i migliori strumenti di post vendita, permettendo un corretto passaggio di conoscenze e il giusto equilibrio tra redditività, usure e costi energetici.

Ne parliamo meglio con Mauro Bassan, Service Manager in Panizzolo Recycling Systems.

Quali sono gli obiettivi del service Panizzolo? E in che modo avete affrontato il problema del COVID-19?

L’assistenza da remoto ha consentito di mantenere attivi i servizi di post-vendita in un momento in cui non erano possibili a causa della pandemia coronavirus, specialmente all’estero, gli interventi diretti. In queste settimane però stiamo tornando pienamente operativi anche su questo fronte.

Spesso ci capita di attivare appositi canali di assistenza web per consulenze produttive, settaggio dell’impianto di trattamento rifiuti industriali per nuovi rifiuti, manutenzioni, suggerimenti di lavorazione. Negli anni abbiamo delineato precise etiche comunicative con i clienti: professionalità, trasparenza nei rapporti e onestà intellettuale.

Coerente con questi obiettivi, il service Panizzolo Recycling Systems non può focalizzarsi solo sulla vendita di ricambi. Il nostro compito sta nel condurre il cliente alla piena consapevolezza delle potenzialità produttive degli impianti di riciclaggio con cui lavora.

 

In quest’ottica, puoi spiegarci meglio cosa intendete per service da remoto?

In pratica previo appuntamento è possibile contattare un nostro tecnico tramite telefono, connessione LAN del macchinario e nuove tecnologie prossimamente disponibili. Con il service da remoto, o web, diamo la possibilità ai clienti di interfacciarsi in maniera chiara, semplice e intuitiva. Possiamo intervenire per controllare il macchinario di riciclaggio, ispezioni, chiarimenti generali, suggerimenti di trattamento a 360 gradi e molto altro ancora.

Permettimi di fare un esempio più pratico. Qualche giorno fa un nostro cliente ci ha contattato chiedendo un paio di ore di consulenza per trattare un nuovo rottame metallico e voleva individuare il migliore settaggio. Premetto che non è un cliente alle prime armi, anzi lavora con un nostro mulino mobile da molti anni. Ci invia dunque le foto del rifiuto metallico spiegandoci anche come avrebbe voluto impostare le griglie per ottenere un proler in output di alta qualità. Analizzando il tutto abbiamo quindi corretto la configurazione e i parametri del mulino mobile, indirizzandolo ad una partenza più graduale e più sicura. Con il prossimo appuntamento ci collegheremo al plc del mulino e completeremo insieme il settaggio, così da poterlo ottimizzare in tempo reale.

Non è insolito per me vedere che molti clienti, pur avendo il loro bagaglio di esperienze, continuino a cercare le nostre consulenze. Ci arrivano perfino mail ufficiali di ringraziamento per aver superato le loro aspettative produttive.

Cosa ci puoi dire sui ricambi originali Panizzolo Recycling Systems?

Essere sia costruttori che diretti utilizzatori ci permette di sapere esattamente come si comporteranno fusioni metalliche e componenti meccanici durante la lavorazione. Per questo motivo i ricambi originali Panizzolo sono progettati per raggiungere sempre il massimo risultato produttivo.

Sul mercato sono presenti opzioni più economiche, spesso improvvisate, che possono portare a serie problematiche produttive. I nostri martelli in fusione speciale, per esempio, sono stati sviluppati assieme all’Università di Padova sia per garantire costante qualità sia per annullare le problematiche insite dei modelli più commerciali.

Abbiamo infatti riscontrato che alcune leghe rischiano usure anomale o, peggio, deformazioni della struttura che comportano importanti vibrazioni in tutta la macchina. Esattamente un fatto che ha vissuto recentemente un nostro cliente. Tale azienda, attirata da un prezzo conveniente, si è affidata ad un fornitore che ignorava completamente il campo finale di utilizzo della macchina di riciclaggio. La lega non appropriata ha consumato i martelli in poche settimane, deformandoli e bloccandoli all’interno del rotore. A causa delle vibrazioni il mulino a martelli non garantiva più una lavorazione in sicurezza e siamo dovuti intervenire tempestivamente per evitare ulteriori conseguenze negative.

 

Queste peculiarità si trovano anche in altre parti dei macchinari di riciclaggio?

Assolutamente. Quando si pensa a componenti soggetti ad usura spesso ci si immagina lame, martelli, corazze o griglie. Tuttavia anche il grasso fa parte di questa categoria, specialmente quello impiegato nei cuscinetti del rotore. Per la costante efficienza del mulino a martelli è fondamentale preservare i cuscinetti sul lungo periodo.

Nel nostro impianto di riciclaggio di Piove di Sacco abbiamo testato varie tipologie di grasso per alte temperature, optando per una speciale miscela in collaborazione con un’azienda italiana altamente specializzata. A differenza di altre marche più commerciali garantisce maggiori cicli di lubrificazione, rispetta l’integrità del cuscinetto nel lungo periodo, riduce la temperatura di esercizio e, cosa più importante, non teme la polvere metallica.

Proprio l’altro giorno ho avuto modo di discuterne con un nostro cliente. Voleva trovare una marca alternativa nel suo Paese ed era convinto che sarebbe stato sufficiente utilizzare lo stesso grasso applicato nelle pellettatrici e nelle bricchettatrici. Ho dovuto tuttavia dissuaderlo dall’utilizzo e spiegargli che avrebbe portato problemi per viscosità, punto di calore e compatibilità di miscelazione. Purtroppo molti pensano che i grassi lubrificanti siano tutti uguali, cosa assolutamente sbagliata. Negli anni ho potuto constatare, anche in altri settori, rotture di cuscinetti conseguenti alla leggerezza attribuita alla lubrificazione.

 

Nel prossimo futuro avete in programma qualche novità? Ci puoi anticipare qualcosa?

Come accennavo all’inizio, nel corso di quest’anno introdurremo delle implementazioni al servizio di assistenza. Ovviamente ora non posso scendere troppo nei dettagli, tuttavia posso anticipare qualcosa.

In questi anni l’attività post vendita ha visto un incremento esponenziale della richiesta da remoto, interventi da clienti e vendita di ricambi.

Vogliamo continuare a mantenere un’alta qualità di servizio e allo stesso tempo rimanere coerenti con i nostri obbiettivi aziendale. In quest’ottica stiamo sia investendo nell’organizzazione interna sia nello sviluppo di nuove tecnologie a servizio delle aziende di trattamento rottami.

L’assistenza da remoto, a partire dal 2020, sarà sempre più utilizzata e dunque stiamo ultimando la preparazione di una nuova tecnologia molto utile per il cliente e davvero molto semplice da utilizzare. Non posso dire altro, ma nei prossimi mesi pubblicheremo tutte le novità del Service Panizzolo.


Intervista a Richard Groß, General Manager di PIP Processing In Plastics

Intervista a Richard Groß, General Manager di PIP Processing In Plastics

Accanto alle note aziende di trattamento rottami sono presenti realtà industriali altamente specializzate. Non trattano profili di alluminio o motori elettrici, ma preservano l’ambiente e producono materia prima secondaria partendo da tappi di plastica e alluminio utilizzando impianti di riciclaggio industriale.

Come previsto dal governo tedesco le bottiglie d’acqua vuote non vengono gettate tra i rifiuti, ma sono recuperate dalle fabbriche di origine e, una volta lavate e sterilizzate, riempite nuovamente. Il sistema è adottato con successo in Germania da molti anni. L’unico neo tuttavia è il tappo, che deve essere sostituito per mantenere un’alta qualità di imbottigliamento.

Questo rifiuto attualmente viene raccolto e trattato da PIP Processing In Plastics. Fondata a Rheinböllen nel 2009, l’azienda è strutturata per lavorare a ciclo End-of-Waste. La sua mission è quella di produrre materia prima di qualità e allo stesso tempo intervenire attivamente per salvaguardare l’ambiente.

Scopriamo questa azienda insieme al General Manager Richard Groß, che recentemente ha scelto l’impianto di raffinazione Panizzolo per il trattamento dei suoi tappi di alluminio.

Ci può parlare di PIP e delle sue peculiarità?
In PIP Processing In Plastics trattiamo tappi da aziende tedesche di imbottigliamento, producendo in output materia prima secondaria di alta qualità. Grazie alla nostra strategica posizione vicino a queste aziende, salvaguardiamo l’ambiente limitando il traffico e completando il trattamento dei rifiuti all’interno del nostro stabilimento. Un tappo intero che viaggia su strada produce molto più inquinamento rispetto allo stesso in versione granulata. Ai nostri clienti vendiamo granulati di alluminio e granulati plastici divisi in polipropilene e polietilene.

Vedo che avete appesi molti certificati di qualità ambientale
Attestano come annualmente siamo impegnati a proteggere l’ambiente. La nostra posizione privilegiata ci permette di abbattere il CO2 per il trasporto dei rifiuti. Inoltre puntiamo ogni anno ad ottimizzare i trasporti, in modo da risparmiare sempre più anidride carbonica nell’ambiente.

Ci parli meglio del rifiuto che recuperate
Fino a vent’anni fa i rifiuti da tappi di bottiglia finivano nelle discariche o negli inceneritori. Tuttavia con il passare degli anni ci si è resi conto delle potenzialità di reintrodurli del ciclo economico. Fondando l’attività mi sono focalizzato sulla qualità degli output, in modo da differenziarmi dagli altri competitor tedeschi. Abbiamo un impianto di riciclaggio dedicato al trattamento dei tappi di plastica. Vengono separati dalle versioni metalliche, quindi triturati e poi lavati. Una volta eliminata qualsiasi contaminazione estranea, vengono divise nelle nostre due qualità: il polipropilene e il polietilene. La linea di trattamento per la plastica si divide in corsie separate. Questo perché molte volte acquistiamo anche tappi da scarti di produzione, che necessitano di un differente trattamento.

Può spiegarci meglio cosa intendete per qualità degli output?
Parte principale del nostro business è scegliere il prodotto da trattare, sapendo cosa vogliamo ottenere in output. Comprare del granulo nuovo non è affatto economico, ma noi siamo in grado con i nostri prodotti di offrire una materia prima più conveniente circa del 25-30%, mantenendo una qualità quasi paragonabile al nuovo. In questo modo possiamo offrire ai nostri clienti un doppio benefit: un risparmio nell’acquisto e sapere che stanno utilizzando una materia prima proveniente da impianti di riciclaggio. Cosa importante nel mercato, in quanto le aziende tedesche sono sempre più sensibili a questa tematica. Generalmente vendiamo a grosse aziende che miscelano il composto e lo fondono per creare nuovi prodotti. Una parte dei nostri clienti che acquista i granuli plastici e di alluminio lavora nel settore automobilistico. A seconda dei casi possono essere utilizzati per produrre parafanghi, fiancate, coperture dei motori e altro ancora.

Siete i più convenienti nel mercato?
Assolutamente no. In giro è possibile recuperare granuli più conveniente dei nostri, ma non possiedono la stessa qualità. Presentano grosse percentuali di impurità che possono danneggiare la produzione dei nostri clienti al momento della miscelazione e della fusione. Il motivo sta nel fatto che l’input dei loro impianti di riciclaggio proviene da differenti scarti, mentre noi siamo molto selettivi nell’acquisto. I nostri clienti continuano a tornare perché sanno che trovano alta percentuale di purezza di polietilene e polipropilene. Le aziende che offrono qualità minore infatti tendono ad esportare all’estero, mentre i nostri prodotti sono destinati al consumo dell’industria tedesca, che richiede sempre maggiore qualità.

I tappi di alluminio invece che procedimento seguono?
Fino a poco tempo fa i tappi di alluminio venivano solo separati e poi destinati al trattamento di riciclaggio in altre aziende molto distanti da Rheinböllen. Ci siamo ovviamente resi conto molto presto che questo modo di lavorare era controproducente sia per il nostro business sia per la nostra vision di preservazione ambientale. Inoltre abbiamo visto che in questi anni il mercato sta cambiando. Tempo addietro tendenzialmente si sostituivano i tappi di alluminio con quelli in plastica. Tuttavia una crescente sensibilità ambientale sta facendo cambiare direzione, preferendo l’uso di quelli metallici. Nel 2019, per esempio, la quantità di tappi di alluminio in Germania è cresciuta dell’8% e nei prossimi anni salirà sempre di più.

Per questo motivo abbiamo deciso di gestire internamente tutto il ciclo di trattamento del rifiuto ed essere coerenti con con entrambi i nostri scopi aziendali: massimizzare la valorizzazione ed aiutare l’ambiente. Un tappo di alluminio è più costoso da produrre rispetto ad uno di plastica, tuttavia il cliente finale è sempre più sensibile e preferisce comprare prodotti ecosostenibili. Le aziende produttrici si adattano a questo trend e quindi nel prossimo futuro vedremo incrementare sempre più i tappi in metallo.

Dunque la decisione è ricaduta su un impianto di raffinazione?
Era la scelta migliore. Siamo andati sul mercato e abbiamo cercato un fornitore che avesse un’ottima reputazione e una solida esperienza nel riciclaggio dei rifiuti, specialmente nella raffinazione dell’alluminio. Panizzolo Recycling Systems mi è stata suggerita chiedendo a colleghi e amici del settore. Sono stato presentato a Mauro Panizzolo, che mi ha accompagnato a vedere il suo impianto di trattamento vicino a Padova, in Italia. Avendo dei contatti nella penisola, ho chiesto in giro e ho ricevuto feedback molto positivi. Dopo un test con il nostro materiale ci siamo convinti che Panizzolo Recycling Systems fosse il partner più adatto alle nostre esigenze.

Vedendo l’impianto di raffinazione in funzione che idea si è fatto? Che ne pesa di Panizzolo e del granulo in uscita?
Sono completamente soddisfatto dell’impianto di raffinazione e da come siamo stati seguiti in tutte le fasi, dal layout fino al training dei miei uomini. Ad essere sincero ci sono due aspetti che mi hanno positivamente colpito: il fatto che produca poco rumore e che non disperde polvere in giro. Tutti plus che ci permettono di lavorare in sicurezza con ambiente e personale senza dover aggiungere altri investimenti.

Altra cosa che mi ha piacevolmente sorpreso è la possibilità di personalizzare i parametri del software di gestione e controllo. Una notevole flessibilità e velocità di adattamento che è perfetta per le nostre tipologie di rifiuto in input.

I loro tecnici sono professionalmente molto preparati e hanno dato ai miei uomini tutte le informazioni per lavorare al meglio. Ovviamente ora la parte più importante sta nel crearci la nostra esperienza, in modo da ottimizzare tutte le funzioni e i set-up. Non credo tuttavia ci saranno grosse problematiche. È la nostra prima volta con un impianto di riciclaggio del genere, ma vedendolo in funzione sono sicuro che ci sono ottime prospettive di business.

Avevate visto anche altri impianti di riciclaggio?
Sì, ne avevamo visto un altro. Era un’azienda tedesca, ma alla fine non aveva grandi esperienze nella raffinazione. Abbiamo anche fatto dei test di trattamento dei rifiuti, ma la qualità in uscita non è stata all’altezza di quello che volevamo.

In Germania quante sono le aziende che lavorano il suo stesso rifiuto?
Non siamo in molti in questo campo. In tutta la Germania dovremmo essere massimo quattro o cinque. Ci sono delle grosse aziende che trattano i tappi, ma solo perché raccolgono molti tipi di rifiuti plastici e metallici. Non sono specializzate come noi, che produciamo un output di alta qualità. Questa cosa fa davvero la differenza.

Cosa vi rende unici nel mercato?
Quello che, a mio opinione, ci rende unici nel mercato tedesco è il fatto di valorizzare al massimo i metalli e le plastiche in uscita dai nostri impianti di riciclaggio. I miei clienti sono interessati ad utilizzare materie prime da riciclaggio tuttavia vogliono mantenere un’alta qualità di miscelazione e fusione. Sia per la plastica che per l’alluminio noi li aiutiamo e coadiuviamo al meglio business e protezione ambientale.

Quello inoltre che ci distingue dai competitor è il continuo investimento in nuove tecnologie. Questo non vuol dire acquistare un trituratore, ma bensì investire in soluzioni che ti diano concretamente una marcia in più. Questo vuole il futuro del settore. Esempio è l’impianto di raffinazione Panizzolo che aiuta il nostro business valorizzando i tappi di alluminio, ci fornisce una qualità competitiva nel mercato e ci aiuta a salvaguardare l’ambiente.