Certificazione ambientale: un vantaggio competitivo per le aziende di recupero e trattamento rifiuti?
Da luglio 2015 il passaggio dell’impianto di trattamento rifiuti Panizzolo all’Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.) ha aggiunto un importante tassello al piano di sviluppo aziendale. Con l’ampliamento dei rifiuti trattati e l’investimento in nuove progettazioni l’azienda ad oggi può vantare un ciclo di trattamento End-of-Waste con propri mulini a martelli brevettati.Oltre a valorizzare i metalli da rottami metallici altamente gravosi l’impianto di raffinazione Panizzolo certifica una politica di gestione ambientale altamente qualificata, recentemente confermata dalla visita di mantenimento per la certificazione ISO 14001:2015. La responsabile Beatrice Furian, impegnata a concretizzare tale direzione aziendale, negli anni ha potuto accertarne i benefici sia dal lato organizzativo che produttivo.
Buongiorno Beatrice. Puoi spiegarci il tuo ruolo e come operi in relazione all’Autorizzazione Integrata Ambientale?
Ricoprendo il ruolo di Responsabile della sicurezza e delle certificazioni aziendali, sono subentrata a Piove di Sacco in concomitanza alla procedura di richiesta per l’autorizzazione AIA. Non è immediato capire come funziona il meccanismo di un’autorizzazione e, di conseguenza, gestire tutto l’iter di certificazione. Ogni azienda è diversa ma è stata un’esperienza davvero molto stimolante e densa di sfide.
Assieme al consulente abbiamo studiato l’attività su più fronti, sia dal punto di vista ambientale che produttivo, conformando quindi molte macro aree rispetto alle direttive. In particolar modo abbiamo maggiormente definito il ruolo del personale, sia che operi in ufficio che in cantiere. In quest’ottica abbiamo tutti partecipato a molte giornate di formazione, un’attività che tutt’ora portiamo avanti sia per creare consapevolezza sia per confermare la nostra preparazione. Nello svolgere il mio lavoro la cosa più importante è coinvolgere tutti gli operatori interessati con adeguata formazione, informazione ed indicando una direzione operativa.
Quali plus ci permette di ottenere la l’ISO 14001?
La procedura di certificazione ISO 14001 è corsa parallelamente all’A.I.A., effettivamente entrata in vigore nel 2016. Abbiamo intrapreso questa strada perché ci forniva molti benefici e una metodologia di lavoro professionale per il raggiungimento degli obiettivi dell’A.I.A. Accanto ai controlli più tradizionali sono stati aggiunti nuovi registri per il monitoraggio del consumo di materie prime come olio, gasolio, elettricità e altro. Così facendo abbiamo ottenuto maggiore consapevolezza su come i costi ecologici ed economici impattano verso ogni rifiuto trattato.
Dal fronte opposto i nostri clienti hanno la certezza di acquistare un metallo trattato con determinati standard qualitativi.
Sempre più spesso fornitori e clienti, soprattutto esteri, preferiscono relazionarsi con aziende in possesso di queste certificazioni. Un numero che sicuramente sarà destinato ad aumentare nei prossimi anni, dato che le aziende ottengono anche maggiore autorevolezza davanti agli organi di controllo statali.
Le certificazioni sono normate, dunque devono essere annualmente confermate e sono soggette ad aggiornamenti. Infatti con la visita di mantenimento ad aprile 2020 siamo passati alla certificazione ISO 14001:2015. Quest’anno con l’emergenza COVID-19 è stato doppiamente impegnativo, dovendo eseguire tutto da remoto.
Ci puoi spiegare meglio la politica ambientale aziendale?
Insieme alla certificazione ISO 14001 l’azienda ha formalizzato questo documento interno, dove prendiamo coscienza che la nostra attività ha un impatto sul territorio e, di conseguenza, ufficializziamo una serie di programmi futuri per il miglioramento lavorativo. Anche per questo motivo Panizzolo ha investito nell’impianto di raffinazione per rifiuti metallici.
A differenza delle turbine a lame o delle turbine a celle sul mercato, i nostri mulini raffinatori brevettati conseguono un output con un grado di purezza difficilmente paragonabile nel settore. Un plus che ha permesso di integrare le certificazioni europee 333-2011 e 715-2013, attestanti la produzione di materia prima secondaria.
Ma concretamente cosa comporta essere certificati produttori di Materia Prima Seconda?
Praticamente la certificazione funziona in questo modo. Durante il ciclo di trattamento il materiale deve essere controllato per rispettare determinati standard, tra cui una percentuale di purezza definita dalle linee guida europee. Periodicamente vengono compilati appositi report interni ed eseguite minuziose verifiche sul granulo di materia prima secondaria ottenuta. Quando la materia prima viene ceduta al cliente è sempre accompagnata da una nostra dichiarazione di conformità, indicando il rispettivo codice europeo.
Nel momento in cui l’azienda produce materia prima seconda incrementa il valore economico dei metalli e così facendo, ottiene anche maggiore semplicità amministrativa. L’output non viene più gestito come rifiuto, dunque si sostituiscono le complicate procedure del formulario di scarico con un semplice DDT. Ovviamente tutto questo non si potrebbe fare se a monte non ci fosse una certificazione ISO che attesta la qualità di trattamento del rifiuto metallico.
Molti clienti visitano l’impianto di trattamento quando devono valutare l’acquisto dei prodotti Panizzolo Recycling Systems?
Sì capita molte volte. Oltre ad essere importante il fatto di vedere la nostra linea produttiva in funzione, ho visto spesso molto interesse per la qualità degli output. Capita spesso che mi domandino di vedere il certificato di materia prima seconda. Sinceramente è molto divertente vedere il loro stupore nel confrontare il rame granulato rispetto al rifiuto in ingresso. Comunque in linea generale le aziende vogliono visitarci per confermare la nostra professionalità, sapendo che siamo una delle pochissime aziende che è sia costruttore che utilizzatore.
Come vedi il futuro delle certificazioni? E quali saranno i prossimi step di Panizzolo Recycling Systems?
Penso che nei prossimi anni vedremo incrementare il numero di aziende certificate. Tutti i nostri clienti e fornitori lo sono, anche le realtà più piccole. Fattore aggiuntivo è anche l’Unione Europea che spinge maggiormente verso cicli di trattamento End-of-Waste e nella reintroduzione nel ciclo economico della materia prima seconda. In Panizzolo Recycling Systems per il prossimo futuro stiamo considerando di implementare le certificazioni della sede di Arzergrande. Attualmente siamo in fase di analisi, ma presto individueremo la tipologia maggiormente pertinente.