Alla fine del ciclo di vita i veicoli sono soggetti ad un processo di selezione per recuperare le componenti ancora funzionanti e avviare al corretto smaltimento le componenti inutilizzabili. Molte di queste operazioni vengono tuttora fatte mediante gravose cernite manuali che rallentano il processo di recupero del veicolo fuori uso e ne vanificano la reddittività. In merito a questo, le ultime statistiche per il corretto smaltimento dei rifiuti automotive, segnalano che i centri di autodemolizione sono in calo e l’Italia è al di sotto degli standard richiesti dall’Europa (leggi articolo). Come in altri frangenti le nuove tecnologie di riciclaggio possono rappresentare una soluzione significativa. L’automatizzazione delle operazioni di riciclaggio consente di ridurre lavoro manuale e tempi di lavorazione oltre a consentire una corretta separazione di tutte le componentistiche.

Metalli, tessuti, plastica e gomma vengono così suddivisi correttamente e rapidamente portando a significativi aumenti di redditività. I residui di frantumazione automobilistici (detti ASR) rappresentano un grosso problema per il settore. Sono costituiti da vetro, fibra di tessuti, gomma, plastica, sporcizia varia e presentano ancora una notevole percentuale di metalli come ferro, acciaio, rame e alluminio che necessitano di essere portati a recupero. Questo fluff può essere introdotto nell’impianto di raffinazione Panizzolo, assicurando un ciclo di trattamento End-of-Waste e valorizzazione tutte le componenti metalliche.

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